IL PROGETTO DI DEUMIDIFICAZIONE DEL CHIOSTRO

   
 

L'intervento progettuale

   
 

Interventi sulle coperture

La sistemazione delle gronde e dei discendenti che sottendono le falde dei tetti delle porzioni di edifici attorno al chiostro, ripensata completamente nel progetto, riduce in modo drastico il volume d’acqua di pioggia che affluisce nel chiostro. L’acqua viene dirottata verso altri lati del complesso conventuale. Nella fig.1 è rappresentata la pianta delle coperture dell’intero complesso con la distribuzione attuale delle canalizzazioni di raccolta delle acque; nella fig.2 è rappresentata la sistemazione a seguito dell’intervento. Alle falde e ai discendenti sono stati attribuiti dei numeri. Le superfici sottese dai vari discendenti sono evidenziate.

La soluzione ipotizzata, con le variazioni apportate al sistema di deflusso delle acque di pioggia, comporta il passaggio di alcune gronde nei vani dei sottotetti al fine di dirottare l’acqua, che attualmente si versa nel chiostro, sul versante opposto dei corpi di fabbrica perimetrali.

Le quattro falde che coprono i corridori del chiostro verseranno l’acqua direttamente sui marciapiedi perimetrali appositamente drenati consentendo così l’eliminazione dell’attuale sistema dei pluviali che con i gomiti e i discendenti deturpano le facciate interne del chiostro. L’acqua di pioggia relativa a questi 220 m2 di falde provocherà un gocciolamento che, in caso di pioggia intensa massima, comporterà una caduta dall’alto di 0,1 l/s per metro lineare di spiovente (mezzo bicchiere d’acqua per ogni metro di spiovente) facilmente raccolto dal drenaggio perimetrale.

I tubi di scarico dei lavelli che attualmente versano nei discendenti di sud-est e nord-ovest del chiostro, vengono dirottati agli scarichi ai quali sono raccordati gli altri lavelli dei rispettivi lati.

Per una migliore comprensione del progetto si riportano i dati relativi alle superfici delle varie falde, le portate in l/s drenate dalle falde, le nuove gronde, i discendenti e i passaggi in tubi che traversano, nei sottotetti, le coperture attorno al chiostro (numeri e sigle sono riportate nelle piante).

 

 

 

 

Fig. 1 - Pianta delle coperture, situazione attuale.

 

Fig. 2 - Le coperture: interventi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Falde N 1 2 3 4 5 6 7 8,9 10 11 12 13 14,15,16,17 18 19 20 21
Mq 25 64 64 18 18 88 35 100 60 26 24 36 217 25 23 24 45
L/s 0,8 1,8 1,8 0,6 0,6 2,7 1,2 3,3 2 0,8 0,8 1,2 7,2 0,8 0,7 0,8 1,5

 

 

Per il calcolo della portata si è preso in considerazione l’afflusso massimo in 20 minuti che a Roma ha un valore di 40 mm corrispondente a 0,03 l/s per ogni m2.

Per la realizzazione del progetto sono necessarie modifiche ai discendenti e alle gronde; tutti quelli che risultano fatiscenti saranno sostituiti con canalizzazioni nuove in rame.

A seguire si specificano gli interventi da realizzare su ognuno dei discendenti numerati come in fig.2.

D1 continua a versare sulla falda F8, ma riceve solo l’acqua della porzione di copertura dell’abside F1 servita da gronda.

D2 dovrà essere sostituito e allacciato alla fogna di via dei Querceti, Ø 200.

D3 nessuna modifica.

D4 dovrà essere sostituito con Ø 160.

D5 nuovo, raccordato alla gronda che scarica in D6, Ø 100.

D6 nuovo, viene allacciato alla fogna di via dei Ss. Quattro, Ø 200.

D7 nuovo raccordato alla gronda che scarica in D6, Ø 100.

D8 rimosso.

D9 rimosso.

D10 deve essere spostato, riceve acqua da una porzione della copertura del transetto che contribuisce alla portata sottesa dal D4.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Interventi sull’area interna del chiostro

Come detto, nell’area scoperta del chiostro, una volta eliminati sia i lavelli che le falde dei tetti non direttamente da essa sottesi, sarà necessario smaltire solamente le acque di pioggia che cadono sulla superficie scoperta, sulle quattro falde residue e lo scarico della fontana.

La superficie scoperta del chiostro è stata riprogettata in modo da garantire una traspirazione al terreno sottostante, l’intercettazione delle acque meteoriche e di innaffiamento e il loro convogliamento allo scarico ed infine la traspirazione dei muri di base dei binati attraverso la creazione di un drenaggio perimetrale che svolge la duplice funzione di raccolta delle acque di gocciolamento delle falde e di ventilazione delle murature di fondazione e del terreno del giardino.

L’intervento comporterà pertanto i seguenti lavori (cfr. la pianta di progetto allegata):

  • Scavo stratigrafico di tutta la porzione scoperta del chiostro fino alla quota necessaria.

  • Realizzazione di un fondo impermeabile con sistema di drenaggio del tipo usato per i giardini pensili in tutta l’area centrale e intorno alla fontana onde evitare l’infiltrazione d’acqua nella terra del sottosuolo, ma permettendo la traspirazione del terreno sottostante;

  • Realizzazione di una trincea di aerazione lungo il perimetro dell’area scoperta che permetta di aumentare l’evaporazione dell’acqua dei muri di base dei binati.

  • Realizzazione di uno scavo lineare ove posare una tubazione Ø 200 che raccordi i tubi di raccolta del drenaggio e lo scarico della fontana con il nuovo discendente di via dei Querceti.

  • Creazione di una canalizzazione di raccordo di detto discendente al pozzetto su via dei Querceti, dal quale si dirama il collegamento con la fogna comunale.

  • Messa in opera di una tubazione Ø 50 che garantisca l’adduzione d’acqua per il funzionamento della fontana centrale e del sistema d’innaffiamento automatico.

 

 

 

 

 

Fig. 3 - Particolare del discendente angolare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Interventi degli ambienti limitrofi

L’obiettivo è aumentare la traspirazione delle murature perimetrali del chiostro, (sia a livello di fondazione che di spiccato), per abbassare il livello di risalita capillare ad una quota che non interessi più in maniera grave le parti emergenti delle strutture.

L’intervento comporterà pertanto i seguenti lavori:

  • Scavo stratigrafico del rinterro presente sotto le pavimentazioni degli ambienti che perimetrano il chiostro ad est, sud e ovest (stanze di Paolo VI, biblioteca, ambienti dell’ex portico), fino alla quota necessaria.

  • Realizzazione, nei suddetti ambienti, di un vespaio orizzontale di drenaggio e di un solaio sollevato su camera d’aria, la quale munita di prese d’aria con l’esterno garantisca la ventilazione delle pareti est, sud e ovest del chiostro ottenendo, contestualmente all’asciugatura dei muri, la bonifica degli ambienti perimetrali .

  • Realizzazione di un drenaggio di aerazione lungo la parete est dell’ex portico sotto il marciapiede del giardino esterno che aumentando la superficie di evaporazione dei muri attiri verso il lato esterno l’umidità e ne abbassi il livello di risalita.

  • Collegamento dei vani ventilati con le zone di drenaggio esterne, ovvero quella esistente lungo la parete sud della biblioteca e quella nuova creata lungo la parete est dell’ex portico.

  • Rimozione degli intonaci decoesi, disgregati e saturi di sali dalla parete sud del corridore sud, sia dal lato del chiostro che da quello della biblioteca; si provvederà ad organizzare il programma lavori in modo da realizzare una pausa di alcuni mesi nelle lavorazioni di questa parete per permettere alla muratura di traspirare ed asciugarsi prima del restauro degli intonaci recuperabili e della risarcitura delle lacune con malte compatibili prive di sali.Durante questa pausa è necessario prevedere un monitoraggio dell’umidità per verificare la validità degli interventi realizzati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Fig. 4 - Sezione del drenaggio perimetrale progettato allo scopo di aumentare la traspirazione del muro di base dei binati.