Intervento di consolidamento (sintesi)

 
 

Il complesso delle analisi strutturali eseguite evidenzia il ruolo fondamentale svolto - sulla distribuzione e sull’entità delle sollecitazioni negli elementi strutturali più delicati (gli esili componenti lapidei del sistema di colonnine) - dalle spinte delle volte murarie.

Non considerato il contributo delle travi di copertura, ai fini dell’assorbimento della spinta, si raggiungono livelli di tensione (qui riferiti a strutture integre) quantificabili in 100 daN/cm2 raggiunti nelle colonnine di diametro minimo disposte sui lati:

  • esterni, nel caso di spinte integralmente assorbite dalle colonnine;

  • interni, nel caso di spinte integralmente assorbite da catene originariamente disposte all’altezza dell’imposta delle volte nei muri.

La mancanza di parti perimetrali al solido colonnare ("sfettamento") nell’entità massima rilevata di 1,5 cm circa provoca aumenti delle tensioni fino a 150 daN/cm2 circa. Da questo punto di vista sono gli elementi del lato sud a trovarsi nelle peggiori condizioni in quanto coniugano i diametri minimi con gli sfettamenti più accentuati.

Nella situazione attuale dunque - col doppio perimetro murario del chiostro "organizzato" su due piani - la distribuzione degli sforzi sovraccarica una delle due file di colonnine che quindi partecipano diversamente alla resistenza ai carichi verticali (una equa suddivisione dei pesi comporterebbe valori pari circa a metà di quelli sopra riportati).

Peraltro occorre osservare che i valori indicati si riferiscono ai casi di diametro minimo (inferiore a 8 cm) ciò che si verifica in 7 casi su 96 (frequenza inferiore all’8%). Inoltre l’elemento interessato (il capitello) presenta una marcata svasatura e le tensioni interessano la sola zona di base, mentre si riducono fortemente tanto nelle sovrastanti zone svasate del capitello quanto nelle sottostanti colonnine.

Si ritiene, pertanto, che l’intervento debba tendere:

  • ad eliminare l’eccentricità, in un senso e nell’altro, e quindi ad assorbire una conveniente aliquota della spinta;
  • ad assicurare il "pieno" contatto dei capitelli alle sottostanti colonnine.

Le conclusioni dell’analisi strutturale, confrontate fra loro, consentono di delineare il complesso delle operazioni da eseguire. Nella tabella è riportato il quadro sintetico degli interventi, definiti in tipo e quantità in modo tale da rapportarsi alla natura artistico-monumentale dell’organismo costruttivo in studio, qui circoscritto al chiostro, in modo tale da salvaguardarne le caratteristiche generali; entro parentesi sono indicati interventi non previsti in questa fase operativa ma fortemente consigliati per una successiva fase, a breve scadenza.

Dal punto di vista statico l’operazione più "interessante" è costituita dall’inserimento di catene metalliche, analizzato in dettaglio qui di seguito e nelle fig. 1, 2, 3.

 

  

Elemento costruttivo

Operazione di consolidamento

  • Basamento del perimetro centrale

  • Sottofondazione delle zone d’angolo, agli spigoli N-O e N-E.
  • Sigillatura delle lastre della copertina lapidea.
  • Sigillatura di vuoti e fessurazioni mediante iniezione di malte "trattate".
  • Sutura di lesioni allo spigolo N-O.

  • Colonnine lapidee binate

  • Sigillatura nelle zone di contatto fra: blocco di base e basamento; fusti e base; capitello e fusto.

  • Pilastrini

  • Sigillatura delle spaccature del rivestimento con iniezione di resine.
  • Sigillatura di vuoti interni mediante iniezione di malte "trattate".

  • Volticelle

  • Sutura delle lesioni mediante iniezione di resine.

  • Pareti murarie del perimetro centrale

  • Risarcitura delle lesioni allo spigolo N-O e lungo il lato Est previa leggera scalpellatura dell’intonaco.

  • Volte a botte ed a crociera

  • Risarcitura delle lesioni previa leggera scalpellatura dell’intonaco e allargamento della lesione.
  • Inserimento di catene in numero di 2x(3+3) con ancoraggio continuo all’altezza della cornice.
  • Rinforzo di estradosso della volta a crociera allo spigolo N-O mediante soletta in c.a. e perforazioni armate ai bordi.
  • (Inserimento di coppie di travi metalliche sotto i muri divisori trasversali gravanti sulla volta a botte lato O).

  • Copertura in legno

  • Rinforzo delle travi costituenti il sistema catena/puntone disposto fra la parete N e lo spigolo N-O.
  • (Revisione, con sostituzione degli elementi deteriorati, delle strutture lignee di copertura del lato O).

Tabella - Quadro generale degli interventi di restauro con valenza statica.

 

Con le catene metalliche si vuole raggiungere l’obiettivo di realizzare - lungo ogni lato del perimetro murario centrale, insieme con i quattro pilastrini d’angolo - punti fissi all’imposta delle volte murarie, nei quali queste ultime possano utilmente "scaricare" le spinte esercitate sotto i carichi permanenti (nella frazione del 50%) e sotto il carico accidentale (per intero). Le catene sono disposte in numero di 3 lungo i due lati maggiori e lungo i lati minori secondo la disposizione planimetrica della fig. 1.

La scelta delle catene metalliche, quale mezzo per raggiungere l’obiettivo detto (perseguibile anche con altri mezzi: ad esempio l’impiego esteso di perforazioni armate nel corpo delle murature oppure di solette armate di calcestruzzo oppure di incollaggi e applicazione di fibre aramidiche), vuole riaffermare la concretezza e l’attualità di una tecnica tradizionale, semplice da eseguire e poco "invasiva". La disposizione in vista, all’altezza dell’imposta delle volte, consegue alla scelta detta e consente di non eseguire estese demolizioni (necessarie, ad esempio, per una disposizione sotto il pavimento del sovrastante loggiato).

 

 

 

 

 

 

 

 

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Fig. 1 - Disposizione delle catene lungo il corridoio del chiostro.

 

Fig. 2 - Dettaglio degli ancoraggi.

 

 

Fig. 3 - Ancoraggio delle catene ai muri del perimetro centrale.