LA FONTANA DEL CHIOSTRO (CANTARO)

 
 

Consistenza storica e figurativa

La fontana che sorge al centro del chiostro fu realizzata da Antonio Muñoz nel 1913.

In essa riutilizzò due tazze marmoree poste su un tronco di colonna scanalata, che aveva trovato nel giardino della clausura inserite in una fontana circolare, tutt’oggi esistente. Le due tazze sovrapposte, di cui quella inferiore ornata da protomi leonine e mascheroni, facevano originariamente parte di un cantaro di provenienza ignota, datato in maniera controversa dagli studiosi al IX o al XII secolo. In ogni caso si tratta dei resti della fontana di età postclassica più antica di Roma oggi nota.

Muñoz pose le due tazze e la colonna sottostante al centro di una vasca di pianta quadrata con angoli rientranti e copertina perimetrale di peperino. Sotto alla colonna pose una base con foglie protezionali a imitazione delle basi delle colonnine binate del chiostro.

Nelle fotografie del 1914 la colonna di sostegno manteneva l’altezza che aveva nella fontana del giardino. In seguito, forse nei lavori del 1913-1916 Muñoz la fece abbassare, probabilmente giudicandone eccessivo l’ingombro visivo.

Nelle fotografie precedenti allo smontaggio e alla ricollocazione nel chiostro le tazze mostravano già un notevole livello di degrado e la presenza di staffature metalliche. Muñoz aggiunse nuove staffe di rame e consistenti integrazioni a cemento.

La fontana è ormai entrata a far parte dell’immagine del chiostro, grazie alla felice collocazione e alle equilibrate proporzioni, e costituisce uno degli elementi che concorrono alla suggestione che il luogo esercita sui visitatori.

 

 

 

 

Fig. 1 - Particolare del cantaro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stato di conservazione

Le patologie di degrado sono dovute prevalentemente alla presenza dell’acqua e agli interventi di restauro realizzati con materiali non idonei, quali estese stuccature a cemento e staffe di bronzo e di ferro.

L’acqua ha determinato consistenti depositi calcarei, la cui rimozione richiede particolari accortezze in quanto essi sono venuti a sedimentarsi su superfici marmoree che già avevano subito disgregazioni e fratture anche di consistente entità. Inoltre la presenza dell’acqua ha prodotto gravi attacchi biologici dovuti ad alghe e licheni, che sono giunti a compromettere la lettura delle forme scultoree.

I danni provocati dalle staffe sono prevalentemente di tipo meccanico: gli sbalzi termici che agiscono sulle staffe e sul loro allettamento in malte cementizie, determinando diverse tensioni, hanno prodotto fratture e cavillature.

 

 

 

 

Fig. 2 - Pianta del cantaro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Intervento conservativo

L’intervento prevede il restauro in loco; per quanto possibile si cercherà di mantenere l’assetto dato alla fontana da Muñoz, fin quando ciò non si scontri con esigenze conservative.

Gli interventi previsti sono:

  1. Trattamento preventivo con biocida (preventol) da effettuarsi a più riprese qualche giorno prima dell'intervento.
  2. Applicazione di impacchi inorganici allo scopo di eliminare i depositi superficiali e le croste nere da applicarsi per due cicli con acqua satura di carbonato di ammonio.
  3. Rimozione meccanica a bisturi e con micromotore delle concrezioni particolarmente tenaci.
  4. Rimozione di tutti gli elementi metallici che per il loro stato di conservazione interferiscono con la conservazione stessa del manufatto.
  5. Impacchi di sostanze complessanti diverse al fine di rimuovere le macchie di ossidi di ferro di rame etc. da effettuarsi con E.D.T.A. o con altre sostanze previa individuazione del prodotto più idoneo.
  6. Estrazione dei sali solubili fino a completa eliminazione con applicazione di A.B. 57.
  7. Trattamento per il contenimento dell'ossidazione degli elementi metallici che vengono mantenuti in loco.
  8. Distacco e ricollocazione nella posizione originaria di frammenti pericolanti per mezzo di resine e ove occorra con l'aiuto di staffe in acciaio inossidabile.
  9. Revisione estetica con stuccature le cui cariche inerti saranno selezionate al fine di equilibrare e ridare unità figurativa al manufatto.
  10. Protettivo finale in più cicli sino a completo assorbimento

 

 

 

 

 

 

 

 

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Fig. 3 - Prospetto est del cantaro

 

Fig. 4 - Prospetto sud-ovest del cantaro: stato di conservazione e progetto.

Fig. 5 - Legenda: stato di conservazione e progetto.