SUPERFICI AD INTONACO

 
 

Premessa

Le superfici a intonaco oggetto dell’intervento sono quelle del chiostro propriamente detto e quelle degli ambienti perimetrali, interessati dai lavori di adeguamento funzionale e di deumidificazione.

Le problematiche di queste superfici sono diverse, poiché differente è il loro significato storico e figurativo, nonché l’uso degli ambienti in cui si trovano. Per tale motivo sono state trattate con un diverso livello di approfondimento.

Fondamentale è premettere che le operazioni di restauro degli intonaci presuppongono il risanamento delle murature di supporto pregne di umidità e di sali solubili. Una volta eseguiti gli interventi necessari a tale risanamento, prima di operare sulle superfici sarà necessario aspettare il tempo idoneo alla riduzione dell’umidità dei muri. Durante tale periodo si eseguirà un monitoraggio di verifica della validità delle soluzioni adottate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ambienti limitrofi: indicazioni per l’intervento

Gli intonaci degli ambienti limitrofi al chiostro appartengono a epoche e tipologie diverse. Con ogni probabilità sono in gran parte databili al XIX secolo, epoca cui sembra appartenere l’ultima consistente sistemazione della zona circostante il chiostro, prima degli interventi di Muñoz.

Alcuni saggi hanno mostrato la presenza di un ridotto numero di strati di tinte sovrapposte che in ambienti d’uso quotidiano può corrispondere a una limitata antichità. E’ però vero che in altre parti del complesso superfici dalle caratteristiche simili nascondevano decorazioni del XV secolo. Durante l’intervento sarà quindi necessario procedere di pari passo con la verifica puntuale della consistenza storica di ogni singola superficie.

Premesso ciò, in questi ambienti si prevede la rimozione delle parti di intonaco gravemente compromesse dall’umidità, mentre quelle semplicemente distaccate dal supporto murario fatte riaderire. Si procederà alla rimozione delle riprese moderne eseguite con materiali incongrui quali intonaci non traspiranti, utilizzati nella parte inferiore delle pareti del corpo di fabbrica ovest o rappezzi con malta cementizia.

Per adeguarsi al contesto gli intonaci sia delle riprese, sia dei nuovi tramezzi saranno realizzati con malte di calce e pozzolana e stesi senza poste in modo che le superfici non assumano un carattere troppo levigato e ‘Specchiante’, che risulterebbe in contrasto con il contesto.

Gli strati di tinteggiatura esistenti saranno preferibilmente mantenuti come parte integrante della storicità del manufatto, escludendo quindi rasature e carteggiature.

Le scelte puntuali di intervento sono in ogni caso rimandate ad un’indagine eseguita in corso d’opera e successiva alla rimozione degli elementi di arredo e dei rivestimenti in materiale plastico attualmente presenti su molte pareti.

 

 

 

 

 

 

 

 

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