Osservazioni conclusive sullo stato di degrado del chiostro

a cura di Elisabetta Giorgi

   
 

Il chiostro del monastero dei Ss. Quattro Coronati a Roma presenta vari tipi di degrado. Oltre ai danni dovuti al naturale invecchiamento o a carenze intrinseche dei materiali impiegati e alla mancanza di una corretta politica di manutenzione, l'analisi oggettiva dei singoli componenti attraverso le schede di cantiere, ha evidenziato gravissimi danni e problemi di conservazione causati essenzialmente da due fattori:

1) Una consistente umidità di risalita che interessa tutte le strutture del chiostro e principalmente il lato sud, giungendo fino a toccare le volte del piano terra.

2) Il diffuso attacco chimico dovuto all'inquinamento atmosferico al quale le strutture sono sottoposte essendo un'architettura esterna posta nel centro di Roma.

Il primo fattore, dovuto alla probabile presenza nel sottosuolo di acque non convogliate, è accresciuto dalla fatiscenza degli impianti idrici e fognari. Esso determina alterazioni di varia natura e di vario ordine di grandezza come distacchi d'intonaco, formazione di muffe, alterazione del materiale lapideo e fenomeni di avvallamento del piano di calpestio. Aggredisce inoltre gli elementi costitutivi dei muri portanti (mattone, tufo, malta) determinando la loro disgregazione e polverizzazione, con conseguente perdita di resistenza dell'intera struttura. Il secondo fattore determina consistenti depositi superficiali che danneggiano in particolare le superfici marmoree dei pilastri e delle colonnine dei corridori del piano terra con formazione di croste nere e conseguenti disaggregazioni e polverizzazioni del materiale (fig. 1). Danni rilevanti si notano anche sui reperti archeologici conservati nei corridori.

Grave è lo stato di conservazione degli intonaci storici, in particolare di quelli decorati, che presentano consistenti cadute di colore, disgregazioni e polverizzazioni (fig. 3). Un problema particolare riguarda gli interventi di epoca recente realizzati con materiali incongrui, come il cemento: questo è presente in numerose riprese sia murarie sia d'intonaco, come anche nelle pavimentazioni, ha determinato effetti di macchiature, formazioni di sali, distacchi e cadute di materiali, oltre all'introduzione di elementi non consoni ai valori dell'immagine. La cornice cosmatesca (fig. 4) che suddivide i due livelli del chiostro non presenta oltre un evidente deposito superficiale di varia natura, gravi problemi conservativi, se con ciò si intendono danni al materiale costitutivo; presenta viceversa problemi di 'lettura' dovuti alla presenza di lacune.

Nel complesso la perdita di parti originarie degli strati di finitura si manifesta in rapidissima progressione, giungendo ad intaccare nei casi più gravi anche la struttura stessa. Da tutti questi fattori l'immagine del monumento costituita nell'insieme dalle componenti strutturali e decorative, intese come espressioni della sua valenza storico-documentale, architettonica e artistica, risulta gravemente compromessa ed è forse questo il danno più grave in atto.

Anche la situazione statica, pur non presentando una condizione di immediato pericolo, risente di tali fattori. Inoltre specifici problemi statici sono dovuti: ai sovraccarichi causati dall'aggiunta del loggiato superiore alla primitiva struttura a un piano del chiostro, che incidono sulla resistenza dei supporti marmorei; alla spinta delle posteriori volte a botte che sostengono il solaio del primo piano, che hanno determinato un consistente fuori piombo e in alcuni casi fessurazioni degli stessi supporti marmorei, in particolare nel lato est; tutte le volte del piano terra presentano lesioni la cui gravità deve essere accertata con specifiche indagini; un cedimento fondale è in atto nell'angolo nord ovest.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Base del pilastro del chiostro, degrado

Fig. 1 - Grave forma di degrado dovuto alla formazione di crosta nera e polverizzazione, localizzata sulla base del pilastro del lato ovest del chiostro.

 
Base colonne binate

Fig. 2 - Colonnina binata, attacco tra fusto e base: alterazione dovuta all'ossidazione del metallo utilizzato in un intervento precedente.

 

Fig. 3 - Decorazione policroma di un sottarco: si nota lo stato di degrado della pellicola pittorica.

 
Particolare della cornice cosmatesca

Fig. 4 - Particolare della cornice cosmatesca.